Habitat del Cervo
Lo spazio vitale del Cervus elaphus corsicanus è costituito da fitte boscaglie arbustive e arboree della macchia mediterranea, da boschi cedui e da fustaie di leccio, sughera e roverella, interrotti da circoscritti spazi aperti, chiarie, greti di torrenti, radure pascolative etc. Le vaste e ininterrotte superfici sono essenziali al cervo che non colonizza le ristrette aree, seppur boschive.
Particolare e quasi unica, in Sardegna, la predilezione della popolazione di Cervus presente nei boschi tra Arbus e Montevecchio, che amano calare verso il mare e frequentano le splendide dune di Piscinas (vedi foto).
Il Cervo sardo-corso, sottospecie del cervo rosso europeo (red Deer) adattatosi alle particolari condizioni climatiche dell’ambiente mediterraneo ha rischiato seriamente, nel corso del ‘900, di essere cancellato tra le specie che popolano le due isole di Sardegna e Corsica. Diffusa ed abbondante, fino alla fine del diciannovesimo secolo primi del ‘900, la popolazione di questo ungulato fu ridotta, intorno agli anni ’50, al punto da essere confinata in tre separati areali della Sardegna meridionale (Arburese, Sulcis, Sarrabus).
Alla fine degli anni ’60 la consistenza della popolazione di Cervo era talmente esigua che la sottospecie fu inserita nel Red Data Book dell’I.U.C.N. tra quelle maggiormente minacciate di estinzione nel pianeta (negli stessi anni venivano uccisi in Corsica gli ultimi esemplari). A metà degli anni ’70 fu eseguito il primo censimento attendibile che portò ad una stima complessiva di circa 200-250 esemplari in Sardegna.