Azione E7: Interventi di valorizzazione culturale della specie nelle due Isole ai fini socio economico-turistici
Nel caso specifico del progetto di reintroduzione del Cervo sardo, la notevole vocazione turistica delle potenziali aree di reintroduzione rende indispensabile, in aggiunta alle popolazioni viventi nei comuni dell’aree protette, l’allargamento della definizione di “fruitori” del parco anche ai turisti.
Lo studio di HD verrà realizzato mediante la diffusione e la raccolta di un questionario anonimo compilato da un campione rappresentativo e adeguatamente stratificato tra i diversi “gruppi di interesse” (da definirsi d’intesa con gli Enti Locali).
I temi di indagine sono sostanzialmente due:
a) il grado di conoscenza e l’atteggiamento del pubblico nei confronti del cervo e della sua presenza in Sardegna;
b) l’atteggiamento del pubblico nei confronti dei progetti di reintroduzione.
Sulla base degli esiti della ricerca di HD sarà possibile delineare per ciascun gruppo d’interesse le criticità sulle quali intervenire, calibrare eventuali programmi educativi o strategie di comunicazione, adottare le misure gestionali in grado di suscitare il minor impatto in termini di conflitti sociali o, se necessario, predisporre interventi per migliorare l’attitudine del pubblico nei confronti di scelte gestionali percepite negativamente.
- Il Parco regionale Corso implementerà uno studio legato allo status giuridico attuale della sottospecie di Cervo cercando di creare una sinergia ed una linea comune di tutela, analizzando tutti i risvolti e le vicessitudini storico sociali che han portato il cervo al definitivo status di protezione attuale.
Per poter gestire in modo coordinato ed integrato il Cervo ed il suo habitat è prioritario costituire un gruppo di lavoro che raccolga i rappresentati delle amministrazioni interessate insieme alle associazioni ambientaliste, venatorie e del comparto agro-zootecnico del territorio.
Questo è possibile creando, in apposite zone, delle radure dove il Cervo sia attratto dalle risorse alimentari naturali presenti e dove possa essere osservato da postazioni fisse in cui la presenza dell’uomo non disturbi in nessun modo il Cervo. Il piano di valorizzazione comune alle due isole prevederà tutte le componenti che posson contribuire a valorizzare la ricchezza economica che deriverebbe dalla presenza del cervo.
Onde aumentare la fruibilità sostenibile turistica dei siti oggetto di progetto, si realizzeranno 8 sentieri dedicati al cervo, studiati in modo tale che possano essere fruiti sia dagli anziani che da persone a mobilità ridotta.
Lungo i sentieri verranno realizzate delle casette di osservazione del cervo con funzione sia di monitoraggio scientifico sia di punto di osservazione per gli appassionati di turismo naturalistico. All’interno di queste strutture verranno allestite mappe, fotografie, materiali scientifici e didattici che mostrano la distribuzione del cervo nel territorio sardo-corso, lo stile di vita e le sue abitudini. Dove possibile, verrà impiegato materiale costruttivo naturale o riciclato, e certificato secondo buone norme di gestione forestale sostenibile e secondo la catena di custodia rispettosa dell’ambiente.
Queste strutture devono avere il compito di favorire la sensibilizzazione, l’educazione ambientale e il turismo naturalistico.
Le casette verranno rese fruibili per studi universitari, analisi sulle popolazioni e per i controlli di monitoraggio mediante le termocamere.
I sentieri verranno chiamati Sentieri/Randonne dei cervi e avranno una cartellonistica con logo life che supporterà il loro uso.
I sentieri verranno inseriti nelle liste dei sentieri regionali di maggior pregio mediante il sito del Progetto Co.R.E.M. I° bando progetti strategici, finanziato all'interno del Programma Trasfrontaliero Italia Francia Marittimo.
L'Ente Foreste, partner del progetto Co.R.E.M, sottoprogetto B, pubblicherà all'interno del sito dedicato alla sentieristica/escursionismo i sentieri sopra descritti, garantendo un ampia pubblicità e un uso ottimale dei fondi comunitari.