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Natura 2000Life

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Azione C4: Creazione di corridoi ecologici mediante la realizzazione di prati pascolo ed erbai destinati all'alimentazione del cervo

L’obiettivo è creare (nel territorio idoneo alla specie) una metapopolazione costituita da gruppi per i quali sia realmente possibile lo scambio di individui attraverso fenomeni di emigrazione ed immigrazione degli animali. 
Allo stato attuale le popolazioni sorgenti (core areas) sono troppo distanti tra di loro per poter essere connesse dalla dispersione degli individui; inoltre, aree potenzialmente idonee ma a bassa permeabilità agli spostamenti degli individui ostacolano la colonizzazione di nuove aree.  Il progetto si prefigge di affrontare tale situazione attraverso due azioni distinte ma coordinate:
 
1) la creazione di nuove popolazioni al fine di diminuire la presenza tra i diversi nuclei
2) la creazione o il mantenimento di corridoi ecologici, ovvero di aree permeabili agli spostamenti degli individui: questo sarà realizzato tenendo in considerazione la localizzazione delle popolazioni sorgente, dei siti di reintroduzione, degli strumenti di programmazione faunistica nazionali e regionali (Rete Ecologica Nazionale e Carta delle vocazioni Faunistiche). Il tipo di interventi che verranno realizzati sarà determinato in base alle effettive esigenze riscontrate nelle aree (incremento della disponibilità alimentare con semine a perdere, incremento della disponibilità di acqua, gestione dei boschi finalizzata ad ottimizzare l’offerta pabulare del sottobosco, ecc.).
 
In Sardegna nell’areale dell’Arburese sono presenti oltre 1800 cervi con densità fino a 18 capi/km2 (dati ISPRA ed Ente Foreste): per questi è necessario favorire l’espansione verso altri Siti di Interesse Comunitario vicini e idonei ad ospitare la specie. Nei SIC della Provincia M. Campidano, dove le densità di cervi sardi sono molto elevate, le azioni C1 e C4 hanno lo scopo di diminuire il carico di animali consentendo uno spostamento attraverso la creazione di un corridoio ecologico dal SIC ITB040031 (Monte Arcuentu- Rio pixinas) verso il SIC ITB041111 (Monte Linas-Marganai) in cui i cervi sono presenti in numero limitato ed è presente un territorio vocato per la specie di circa 23627 ha.  Il cervo ha raggiunto, nell’areale di Montevecchio, una densità molto elevata e questo provoca diversi problemi: uno è il depauperamento della vegetazione autoctona, che causa una competizione intraspecifica per l’accaparramento del cibo; inoltre una densità elevate favorisce la comparsa e lo sviluppo di malattie nella popolazione. Il problema maggiore è però costituito dalla competizione del cervo con gli animali allevati (pecore, capre) nei confronti delle colture foraggere. Questo determina un forte malcontento negli allevatori, che vedono vanificati gli sforzi per la produzione del foraggio.
Per quanto riguarda tutti gli altri SIC interessati dal Progetto lo scopo è quello di mettere a contatto popolazioni isolate o consentire la loro diffusione per riottenere la diffusione storica della specie.
Nell’area dell’Ogliastra le popolazioni sono di recente reintroduzione, isolate tra loro e dalle altre della Sardegna, costituite da un numero di individui insufficiente per formare popolazioni stabili e vitali. 
L'azione consiste nella creazione di prato-pascoli cercando di progettare un corridoio ecologico, ad utilizzo esclusivo dei cervi, in aree adiacenti ad alcuni  percorsi (sentieri, stradelli, vecchie piste carrabili), sui quali verrà  indirizzato l’ungulato che si trova all'interno del SIC Monte Arcuentu e Rio Piscinas (ITB040031) per favorirne lo spostamento a sud verso i SIC "Da Piscinas a Riu Scivu" (ITB040071), "Capo Pecora" (ITB040030), "Monte Linas - Marganai" (ITB041111)  attraversando le località di Pitzinurri, Gennamari, Bidderdi, e a nord verso  Pardu Atzei.  
Per la creazione dei prati-pascoli, da impiantare in aree private o pubbliche, verranno utilizzate delle specie vegetali in grado di  produrre delle soddisfacenti quantità di foraggio soprattutto nel periodo primaverile per mantenere il Cervo lontano dagli erbai destinati alla produzione di fieno per scorta aziendale. Le specie erbacee utilizzabili sono dei trifogli che possono essere  consociati con delle  graminacee, soprattutto con il loietto.
In prossimità delle aree coltivate verranno realizzati degli abbeveratoi di modesta capacità. Saranno costruiti in calcestruzzo e rivestiti in pietra in modo da non creare alcun impatto sull’ambiente. 
Il territorio è ricco di sorgenti di modestissima portata. Opportunamente ripulite dalla vegetazione infestante, potranno essere delle fonti di abbeveraggio per i cervi.
Si dovrà prevedere lo svolgimento di una attenta manutenzione dei sentieri e delle sorgenti da affidare a una società giovanile con specifiche conoscenze del territorio.
Il territorio è ricco di una fitta rete di  sentieri, questi sono facilmente individuabili e verranno ripuliti interamente a mano  per una modesta larghezza (mt. 2). 
Per quanto riguarda la Provincia dell'Ogliastra il programma di reintroduzione prevede la realizzazione di un corridoio ecologico di collegamento tra gli areali presenti nell'Oasi di Taccu comun di Ulassai e il SIC Gennargentu e tra i SIC ITB020014 e ITB 022212, al fine di evitare l'isolamento è favorire l'espansione, in quanto una delle principali minacce di estinzione del cervo è dovuta al frazionamento degli habitat  che determina l'isolamento genetico delle popolazioni e che è causa del sovrapopolamento nelle aree di piccola estensione, provocando un impoverimento delle risorse alimentari. Tale aspetto risulta particolarmente importante perché potrebbe essere causa di un atteggiamento negativo della popolazione umana nei confronti dei cervi e di conseguenza compromettere le possibilità di successo a lungo termine del programma di reintroduzione.
Onde di favorire la colonizzazione  di altre aree, lungo i corridoi ecologici, si provvederà a realizzare miglioramenti ambientali (prati pascolo, erbai, seminativi, forestazione, rifugi, ecc).
L'Ente Foreste creerà delle  aree pascolative in prossimità delle zone di rilascio al fine di agevolare ambientamento dei nuovi esemplari.
I corridoi ecologici previsti avranno all’incirca una lunghezza di 7 km e un larghezza di 3 km: queste dimensioni possono essere realizzate con un numero di interventi limitato e azioni mirate in quanto le due isole sono praticamente disabitate.