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Report sul Focus Group di Lanusei del 26.02.2018

27 Februar 2018

Dopo la fase di compilazione del questionario diffuso nel mese di febbraio, si prosegue con la fase dei focus group: lunedì 26 febbraio dalle ore 10:30 ne abbiamo condotto uno assai interessante, a Lanusei ancora sul tema "il cervo nella foresta del Montarbu".  In scaletta, due attività:

  1. Approfondire la "Human Dimension" dopo gli esiti del questionario on-line sulla percezione sociale e la convivenza della popolazione locale col cervo sardo-corso;
  2. Campionare il parere sulla reintroduzione della specie nella foresta del Montarbu e sulla valorizzazione turistica nel territorio del cervo sardo-corso.

Poche le regole per gestire la discussione. Rappresentati, tra i partecipanti, punti di vista ben assortiti e differenziati, sia della parte pubblica (per la gestione forestale e faunistica regionale l'Agenzia Forestas – e per la gestione locale del territorio, la Provincia) che privata (rappresentata da alcuni operatori turistici, agricoltori, cacciatori) oltre che da un rappresentante del mondo scolastico (istituto agrario di Tortolì).

Le domande e le risposte

La convivenza tra noi e il cervo...è possibile?

Tra le osservazioni più significative, abbiamo registrato le criticità che riguardano

  • sicurezza stradale (incidenti causati dall'attraversamento notturno improvviso da parte dei Cervi, specie nelle aree ove è più alta la densità della popolaizone di ungulati);
  • politiche forestali difficoltose (laddove servirebbe creare chiarie nel bosco, o intervenire più energicamente per favorire la permanenza spontanea del Cervo nelle oasi naturali, spesso i soggetti gestori si imbattono in difficoltà normative e operative per attuare gli interventi necessari, come l'abbattimento di alcuni lembi di bosco fitto o la messa a dimora di piante da frutto gradite alla specie);
  • danni all'agricoltura (laddove l'alta densità di popolazione del cervo spinge alcuni individui a spostarsi verso le fonti di cibo, le coltivazioni, arrecando danni spesso ingenti a raccolti e recinzioni)
  • la comunicazione (spesso la percezione della presenza del cervo, il senso ed il valore naturalistico di questa presenza, l'entità della popolazione - risultante o meno da censimenti ufficiali - è ignota alle popolazioni locali): servirebbero più risorse e più attenzione per questa leva strategica;

 

Approfondimento sul contesto:

gli abitanti del territorio (i.e. Montarbu) CONOSCONO IL CERVO SARDO ?

Tra le idee emerse, segnaliamo alcune osservazioni in merito a: 

  • la perdita della memoria storica (il cervo era parte del nostro eco-sistema, è stato "fatto fuori" dalle azioni antropiche che ne hanno allontanato e/o decimato la popolazione: disturbi, bracconaggio, caccia incontrollata...);
  •  perdita dei valori dei nostri luoghi (il piano di rinascita che spostò il baricentro economico dell'isola verso l'industrializzazione, mortificando agricoltura e turismo…e rendendo superfluo o irrilevante la ricchezza naturalistica e faunistica della nostra Isola);
  • l'opportunità di lavorare sulla percezione e sul riconoscimento che il cervo è parte del contesto paesaggistico della Sardegna, cui aggiunge "valore";

Lavorare sulle criticità: come ? 

  • uscire dalla logica dei "recinti" (no al cervo quale animale da “zoo” limitato o recintato in riserve naturali)
  • ​monitorare attentamente la presenza del cervo al di fuori dalle Oasi;
  • ricreare un rapporto affettivo, consapevole, tra la popolazione e la fauna selvatica;
  • riportare nei territori una consapevolezza (anche “scientifica”...attraverso la divulgazione) dell’importanza biologica del cervo;
  • promuovere la Biodiversità, quale valore (anche turistico...).

Quale strategia per la Comunicazione ?

1) continuare a raggiungere le scuole (educazione ambientale)

2) utilizzare altri canali per raggiungere gli adulti, con messaggi adeguati, anche attraverso un opportuno STORYTELLING

3) localizzazione dell'offerta turistica (di nicchia?) attraverso leve di marketing territoriale, ed attrazione dei visitatori per “introdurli” nell’ecosistema; 

4) Hardware della comunicazione: offrire supporti per attenuare le criticità:

- potenziare la segnaletica;

- aumentare i dissuasori per minimizzare i danni (dissuasori e segnaletica nelle strade, elettrificazione dei poderi con colture agricole;

- facilitare l’accesso agli indennizzi da danni…tutto finalizzato a

minimizzare la percezione della COMPETIZIONE TRA ATTIVITà UMANE e AREE DEL CERVO.

5) Una bella frase che è emersa nel corso del focus: 

 “IL CERVO COMUNICA Sè STESSO con la propria presenza nel bosco”

Dobbiamo perciò capire e focalizzare il “che cosa” e il "chi" (target) mentre il "dove" deve essere il bosco, l’ecosistema.
 

Il Cervo Sardo è una risorsa da SALVAGUARDARE, MA IN CHE SENSO ?

Appare chiaramene, anche dai lavori di questo focus group, per quanto ristretto, che vi è un problema di percezione, di identità del territorio, di mancata riappropriazione dell’equilibrio naturale stravolto…

Il ruolo della gestione forestale è chiaramente un fattore chiave:  liberare, ripopolare partendo dalle oasi e favorire contesti naturali per l’alimentazione della specie (ad esempio prevedendo la messa a dimora di piante da frutto per i cervi nei boschi o creando chiarie  e aree di pascolo che interrompano la continuità della copertura arborea)  nonchè per costituire e gestire gli spostamenti ed il mescolamento delle popolazioni attraverso i corridoi ecologici

Infine ci si è chiesto:

il Cervo Sardo dovrebbe far parte della promozione turistica della Regione Sardegna ?

Il ragionamento per rispondere a quest'ultimo aspetto, è partito da un presupposto: il cervo può essere narrato e percepito come elemento identitario.

Ma attenzione a non ricadere nel cliché del turismo che snatura l’attrattore (come accaduto ad es: carnevale estivo, costumi e cultura e tradizioni delle aree interne mercificate...);

Occorre affrontare il problema del controllo e gestione delle popolazioni quando, raggiunti alte densità, si renda necessario pensare ad attività altrove già percorse (caccia di Selezione ?).

Infine: il turismo scolastico e l'educazione ambientale sono leve strategiche da potenziare, senza però dimenticare strumenti e nuovi media (Facebook o altri social?) adatti a raggiungere ampie porzioni di cittadini adulti...

Quali conclusioni possiamo trarre?

Dall'analisi dei dati del questionario e del profilo sociologico (Human Dimension) possiamo trarne indicazioni utili:

  1. occorre investire maggiormente sulla comunicazione,
  2. migliorare i processi, potenziare i canali del dialogo aumentando i budget per sostenere e diffondere la comunicazione, che  deve essere improntata a favorire la percezione ecosistemica, la presenza del "fattore cervo" come parte del ciclo della Natura;
  3. insomma, passare da un discorso meramente conservazionistico ad una fase di controllo e integrazione della specie nel sistema ambientale che (spezzato in passato) si deve ricomporre, per dare valore (ed aumentare l'attrattività) al nostro territorio...

 

Come dire che il Cervo è parte nella nostra storia, e deve rientrare a farne parte con equilibrio…un equilibrio naturale, appunto.

 

 

Luogo di interesse:

Sub areale Ogliastra - Montarbu

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