Azione D1: Monitoraggio periodico delle nuove popolazioni e dell'Habitat
Tutti i cervi saranno muniti di marcature individuali che ne permetteranno la localizzazione e il riconoscimento individuale; in particolare la marcatura mediante radiocollari è da considerarsi prioritaria soprattutto per i primi nuclei di rilascio, al fine di ottenere informazioni in tempo reale sulla sopravvivenza, la dispersione e l’uso dell’habitat degli individui immessi. Tutti gli individui saranno marcati individualmente mediante marche auricolari secondo un codice a numerico e a colori che ne permetta la rapida ed inequivocabile individuazione a distanza.
Le tecnologia attualmente a disposizione, unita a precedenti esperienze di marcatura effettuate negli ultimi anni in altri ambiti di ricerca, permette di indicare nei collari satellitari (GPS) la migliore scelta per la marcatura e il monitoraggio radiotelemetrico degli individui fondatori.
Le motivazioni di tale scelta possono essere riassunti come di seguito:
- il maggior costo iniziale rispetto ai collari tradizionali viene ampiamente compensato dai minori costi di monitoraggio mediante tecniche tradizionali (costi auto, alloggio, compensi economici per gli operatori);
- precisione della localizzazione molto superiore alla tecnica tradizionale;
- possibilità di riutilizzare i collari recuperati dagli animali dei primi nuclei (possibilità reale mediante apposizione di meccanismo drop-off che permette lo sgancio automatico e/o a comando del collare senza prevedere la ricattura dell’animale).
I collari muniti di ricevitore GPS prevedono diverse modalità di trasmissione dei dati, due delle quali sono in particolare appropriate:
- mediante SMS inviato ad un operatore di telefonia mobile mediante rete GSM;
- mediante il trasferimento dei dati (downloading) via radio controllato da un operatore.
Saranno utilizzati radiocollari con le seguenti caratteristiche:
- sistema di ricezione GPS; sistema di trasmissione VHF per la localizzazione manuale; sistema di ricezione dei dati GPS mediante frequenza UHF; segnalatore di mortalità; drop-off programmabile per lo sgancio della radio.
Termocamere saranno acquistate con l'obiettivo di monitorare la specie nelle aree originarie e di reintroduzione al fine di valutarne la struttura e la dinamica di popolazione.
Per quanto riguarda i protocolli di monitoraggio è opportuno ricordare che grazie alla tecnologia GPS disponibile è possibile cambiare i protocolli di raccolta dati mediante invio al collare di segnali radio; lo schema di massima previsto è il seguente:
- per indagare la dispersione e la mortalità degli individui rilasciati, si ritiene opportuno effettuare 6 radiolocalizzazioni al giorno;
- per valutare l’uso del microhabitat oppure l’effetto di fonti di disturbo prevedibili (attività venatoria, presenza di ecoturismo) può essere opportuno effettuare serie di radiolocalizzazioni ravvicinate (per esempio ogni 15 minuti) della durata di 24-48 ore una volta ogni due settimane o in occasione della presenza di fonti di disturbo;
- sgancio del collare mediante drop-off dopo 18-24 mesi dal rilascio.
I protocolli di monitoraggio potranno essere variati in funzione di esigenze specifiche e del comportamento degli animali rilasciati. Tutte le informazioni raccolte nel corso del monitoraggio degli animali rilasciati dovrebbero essere organizzate all’interno di sintetiche relazioni scritte, esaurienti e corredate da cartografia idonea, riportanti tutte le informazioni disponibili sui diversi soggetti e su eventuali problemi emersi a partire dalle liberazioni. Sarà inoltre previsto un controllo a vista mediante mezzi ottici adeguati, utilizzando per la ricerca dell’individuo il segnale VHF del radiocollare (metodo homing) per verificare le condizione fisiche degli individui e cercando di individuare anche gli individui non provvisti di radiocollare. Nel caso di soggetti deceduti, si dovrà procedere, ove ne sussistano le condizioni, al recupero immediato delle carcasse ed al trasferimento delle stesse al laboratorio veterinario competente per le analisi necroscopiche, al fine della definizione delle cause di mortalità.